3 date - 3 Laboratori
3 date - 3 Laboratori
Alessandro Comandini
Andrea Bernabini
Diego Salvador
Paola Musumeci
©2022 - Fag - Design by Monica Bisin
About
Nato nel 1949 ha trascorso la giovinezza a Montebelluna (TV). Per studio e lavoro, ha abitato in varie località in Italia e all’estero. Oggi risiede a Trieste. Laureato in giurisprudenza, ha ricoperto il ruolo di General Counsel e amministratore in società, italiane ed estere, di gruppi multinazionali. Ora è consulente aziendale. Si avvicina alla fotografia nel 2008 frequentando scuole a Milano e Venezia. Espone dal 2012 con personali o in collettive in varie città italiane. Predilige la sperimentazione di varie forme espressive. In particolare, la fotografia mossa legata alla rilettura del libro La Modernità Liquida di Zygmunt Bauman e oggi la fotografia realizzata parzialmente con AI. Le sue foto sono state recensite da varie testate e utilizzate per la pubblicità di prodotti di moda. Una foto è parte delle Raccolte F.lli Alinari e il progetto “Tracce: i cambiamenti climatici” è esposto in via permanente nel dipartimento DEAMS dell’Università di Trieste. Le sue foto sono detenute da persone italiane e residenti all’estero.
Diego Salvador
Io e Te
Fotografia, Sintografia ed elaborazione digitale
Chi siamo davvero? Come ci vediamo? Come ci percepiscono gli altri? In questa serie di otto immagini, a partire da due fotografie – una mia e una di Monica – rielaborate con l’intelligenza artificiale, ho provato ad esplorare la molteplicità dei nostri volti, dei nostri “io”, ispirandomi a linguaggi e suggestioni della pittura. Attraverso la rilettura di stili artistici differenti, ogni immagine diventa una possibile variazione dell’identità, una maschera, un volto, un riflesso. Noi: sempre gli stessi, ma in ogni istante diversi. Una riflessione ironica tra ciò
che crediamo di essere e ciò che appare di noi, tra la nostra immagine interiore e quella che invece è riflessa nello sguardo degli altri. Un gioco di specchi e trasformazioni che richiama Pirandello e la sua riflessione sull’identità in Uno, Nessuno e Centomila: l’idea che in ognuno di noi convivano molteplici versioni di noi stessi, tutte vere e nessuna esclusiva, totalizzante. È una riflessione visiva sulla dinamica e sulla possibilità dell’arte – anche attraverso le tecnologie contemporanee – per raccontare e riflettere, tra verità ed ironia.
Realizzazione
1) 2 fotografie digitali di me e di mia moglie utilizzate come base di riferimento dell'elaborazione del progetto attraverso il programma Midjourney 7. Le due foto sono state accompagnate da una descrizione dettagliata delle caratteristiche del viso dei soggetti (prompt). La prima immagine proposta dal programma è stata, poi, aggiornata più volte con modifiche del propmt originario. I risultati di questi ulteriori steps ( una o più immagini) sono stati poi ultilizzati in maniera singola o congiunta negli steps successivi descritti al punto 2;2) gli steps successivi sono stati concentrati sulla declinazione delle immagini derivanti dal punto precedente con uteriori prompt che si ispiravano a specifiche opere d'arte di singoli o stili di artisti del 900. Sottolineo si ispiravano all'opera o allo stile evitando una pedissequa rappresentazione dell'opera o dello stile di riferimento. In questa fase i prompt sono stati numerosissimi per trovare una sintonia tra il mio pensiero, lo stile di riferimento e in particolare il mantenimento delle caratteristiche essenziali del viso dei soggetti cui le immagini si richiamano;3) le immagini scelte sono state ulteriormente perfezionate con photoshop in termini di colori, di struttura e l'aggiunta della cornice. Una ricerca di unitarietà dell'insieme pur nella diversità che rifletesse il concept del progetto. .
Nota a margine
Monica Bisin
Questa serie fotografica nasce da un interrogativo universale: chi siamo, e come cambia la percezione di noi stessi a seconda dello sguardo che ci attraversa? Otto immagini, generate a partire da due ritratti rielaborati con strumenti digitali, diventano il terreno di un’indagine sull’identità come processo fluido e mutevole.
Ogni volto è trasformato attraverso suggestioni provenienti dalla pittura: non una citazione, ma una riscrittura che rivela la molteplicità del “sé”. Le figure che emergono sono al tempo stesso maschere e riflessi, possibilità diverse che convivono senza annullarsi. Siamo sempre noi, eppure in continua trasformazione.
L’opera gioca con l’ironia e mette in tensione due piani: l’immagine che crediamo di incarnare e quella che si forma nello sguardo degli altri. Come in un gioco di specchi, ci troviamo di fronte a infinite variazioni della stessa presenza, nessuna definitiva, tutte parziali.
Il riferimento a Pirandello è evidente: l’idea che in ogni individuo abitino identità molteplici, tutte autentiche ma mai conclusive. Qui, però, la riflessione prende forma attraverso la forza delle immagini e attraverso l’uso delle tecnologie più recenti, che non cancellano ma ampliano la possibilità dell’arte di interrogare il nostro tempo.
Il risultato è un racconto visivo che, tra ironia e introspezione, invita a considerare la nostra identità non come un’entità fissa, ma come un insieme di possibilità sempre aperte, un orizzonte in movimento.
NB.
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Le opere sono in vendita, stampate in fine art formato 40x60 su pannello ridigo.
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